Il basso medioevo
Il quadro della situazione politica dell’Italia Meridionale del IX secolo vede Bisanzio esercitare il suo potere su Puglia, Basilicata e Calabria; la Sicilia si stacca dall’Impero Bizantino e si trasforma in un califfato arabo che serve come base per le incursioni piratesche dei Saraceni lungo le coste della penisola; i principati di Capua, Benevento e Salerno continuano a mantenere la propria indipendenza; il papato cerca di ottenere un ruolo attivo nell’Italia meridionale, con cui confinano i propri territori.
La stagione medioevale del Salento è espressione di un sostrato culturale definito dal susseguirsi di tradizioni storico-artistiche relative alle popolazioni che hanno soggiornato e tracciato indelebilmente il territorio (Messapi, Greci, Romani, Longobardi, Bizantini….).
Culture che in qualche modo confluiscono in quelle di popoli conquistatori come i Normanni, gli Svevi e gli Angioini che dominano sul territorio per oltre quattrocento anni, dall’XI al XV secolo. La storia ci rimanda ad importanti eventi collegati all’avvento di queste dinastie, a partire dalla fine del dominio bizantino, alla riforma della Chiesa, a cui i Normanni contribuirono profondamente, alla nascita e affermazione del Regno del Sud, sino alla costituzione delle prime esperienze comunali. La produzione artistico-architettonica, di questo periodo segue le alterne vicende politico-amministrative grazie ad una committenza ricca e politicamente attiva e ad artefici capaci di tradurne le intenzioni, sino a creare opere con il valore di autentici manifesti politici.